I Terremoti in Italia e le NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni)

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L’Italia è un territorio ad elevato rischio sismico, ed ha subito forti scosse nel tempo, che hanno provocato talvolta gravi danni e catastrofi. per questo è stata creata una Normativa specifica.

Avevamo già affrontato l’argomento parlando dell’importanza della scelta dei giusti ancoranti per la messa in sicurezza degli edifici dagli eventi sismici.

La prevenzione sismica avviene applicando la Normativa Sismica Nazionale, che stabilisce i criteri di costruzione degli edifici per poter prevenire e ridurre i danni a cose e persone in seguito ad un terremoto.

La nascita ed evoluzione delle normative è strettamente collegata agli eventi sismici avvenuti degli ultimi 50 anni.

Ma partiamo dalla base.

Che cos’è un terremoto

Il TERREMOTO è UN FENOMENO NATURALE imprevedibile di breve durata dovuto allo spostamento di masse rocciose del sottosuolo (placche della crosta terrestre) che, quando superano il limite di resistenza, si rompono rilasciando una forte energia che provoca delle vibrazioni, le cosiddette onde sismiche.

Evoluzione della Normativa Sismica Nazionale

1974

Nasce la prima Normativa che stabilisce modalità di classificazione sismica del territorio e Norme Tecniche per le costruzioni sia pubbliche che private. Tale legge Stabilisce la possibilità di aggiornare l’elenco dei comuni e la classificazione ogni volta fosse giustificata dall’evolversi delle conoscenze dei fenomeni sismici

1981

Le norme si basano su studi del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che si fondano, per la prima volta in Italia, su indagini di tipo probabilistico. Viene proposta la classificazione del territorio nazionale in 3 categorie sismiche.

2004

L’INGV rende disponibile la mappa della pericolosità sismica

2008

Entrano in vigore le NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI.

Dagli studi svolti dal CNR viene introdotta una nuova stima della pericolosità sismica italiana che si avvale di metodologie statistiche internazionali come il “Metodo di Cornell” e prevede:

  • L’individuazione delle zone responsabili della sismicità;
  • La quantificazione del loro grado di attività;
  • La determinazione dell’effetto provocato da queste sorgenti basandosi sulla distanza;

Sparisce la zona classificata come non sismica, e vengono individuati INTERVALLI DI ACCELERAZIONE SISMICA. stabilendo 4 zone sismiche. A ciascuna zona, viene attribuito un valore dell’azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia.

Con l’entrata in vigore delle Norme Tecniche, per ogni nuova costruzione bisogna tenere conto dell’ accelerazione sismica di riferimento.

Per quanto riguarda le costruzioni esistenti, vengono definiti 3 diversi tipi di intervento che possono essere effettuati:

  1. Interventi di adeguamento, per il conseguimento dei livelli di sicurezza previsti dalle NTC;
  2. Interventi di miglioramento, per aumentare la sicurezza strutturale esistente. senza dover raggiungere i livelli richiesti dalle NTC;
  3. Riparazioni o interventi locali, che riguardano gli elementi isolati e che comportano un miglioramento delle condizioni di sicurezza già esistenti.

Si introduce la valutazione sismica dell’edificio esistente, obbligatorio solo per determinate destinazioni d’uso. L’adeguamento è previsto nei casi di:

  • Sopraelevazione o ampliamento;
  • Variazioni di classe e/o destinazione d’uso con incrementi dei carichi globali in fondazione superiori al 10% (obbligo di verifica locale delle singole parti e/o elementi della struttura, con variazioni del carico superiori al 20%);
  • Interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente.

In pratica il valore di pericolosità di base si determina per ogni punto del territorio nazionale su una superficie di 5 km quadrati, a prescindere dai confini amministrativi comunali.

Bozza delle Nuove NTC

Negli ultimi decenni il forte sviluppo economico e produttivo ha portato alla costruzione di edifici industriali prefabbricati seguendo schemi strutturali che non tengono particolarmente conto delle analisi antisismiche del passato.

In altri casi le costruzioni sono molto vulnerabili nonostante siano state rispettate le norme tecniche vigenti all’epoca della realizzazione, come nel caso del terremoto avvenuto in Emilia nel 2012.

Anche il recentissimo terremoto avvenuto ad amatrice (agosto 2016) ha messo in evidenza nel testo della normativa del 2008, criteri di adeguamento degli edifici già esistenti troppo onerosi e materialmente inapplicabili.

Per questo motivo è stata creata una BOZZA delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, con l’obiettivo di semplificare il testo delle  NTC 2008, rendendolo più chiaro e facilmente applicabile.

In particolare sono state integrate delle nuove norme con criteri differenti per costruzioni nuove e già esistenti, dedicando alle nuove standard più elevati. In questo modo la Normativa viene ancora più in contro al quadro normativo comunitario, ai contenuti degli Eurocodici e al Regolamento UE 305/2011 relativo alla commercializzazione dei prodotti da costruzione.


Concludendo, per progettare un edificio antisismico, si devono rispettare determinati requisiti di sicurezza, cioè si deve fare in modo che esso sia in grado di evitare i crolli e non subire dissesti gravi.

Per fare ciò è indispensabili innanzitutto adoperare materiali eccellenti: per determinare la resistenza di un materiale è indispensabile che sia di qualità, e che lo siano anche i tasselli e i fissaggi impiegati.